di Arnaldo Di Benedetto
di Rossella Bonfatti
di Tullio Pagano
di Barbara Anglani
Gli anni che intercorrono tra la conclusione della Vita alfieriana (1803) e Le mie prigioni (1832) sono circa gli stessi che separano l'Ortis (1802) dai Promessi sposi (1827, 1840). In margine a quelle strade maestre, bruciati sul nascere dal decollo della memorialistica risorgimentale e del romanzo storico, stanno molteplici esperimenti autobiografici e narrativi: ibridi atipici, sovente sospesi tra scrittura di sé e finzione romanzesca, spesso incompiuti, esponenti di linee minoritarie e non vincenti nella letteratura ottocentesca. Il nostro primo Ottocento contempla anche questo: anche il generoso sperimentalismo degli scrittori del «Conciliatore»; anche gli inconclusi progetti di Leopardi; anche le velleità autobiografiche dell'ultimo Pellico; anche la prosa eterodossa di Carlo Bini; anche la scontrosa autoesplorazione di Tommaseo.
La rappresentanza della scrittura di sé e della narrativa in quella stagione è affidata ai loro esperimenti marginali e spesso non finiti; ed è anche questa una fetta di storia dell'autobiografia e del romanzo, anzi il momento in cui le due strade vanno a convergere come non mai.
Prezzo € 15.00
pp. 282
Formato 12,5x19,5
Anno 2003
ISBN 9788887048490
Collana: Biblioteca di letteratura