L’autore incontra La Pira nel 1971 alle sue lezioni di Diritto Romano di cui il professore si serviva per interpretare la storia e il futuro. Si consolida un rapporto con questo mistico prestato alla politica, padre della Costituzione e apostolo di pace. Il libro testimonia per la prima volta i suoi straordinari insegnamenti ai giovani che raffigurava come rondini in volo verso la primavera. Tanti episodi sono inediti e profetici. Ne emerge una personalità ricchissima. La Pira collegava riflessioni bibliche e tomistiche ad altre storiche, politiche, economiche, giuridiche, scientifiche, psicologiche, urbanistiche. Apriva così affascinanti finestre sul mondo, spiegando il senso profondo degli avvenimenti.
Filo conduttore del testo è il tema lapiriano sull’unità nel molteplice della famiglia umana, resa possibile alle genti da un processo di partecipazione al fine ultimo della storia: «la pace, il disarmo, la giustizia e la libertà dei popoli di tutta la terra». Colpisce oggi che molti anni fa La Pira fosse stato rimproverato in Vaticano perché correva troppo: «Lei è almeno trent’anni avanti». Ma fu rassicurato: «Vada avanti professore, noi la seguiremo».
Molte così le considerazioni sull’attualità del suo pensiero a partire dalle parole di papa Francesco. Ne nasce una sintetica antologia dei loro scritti che presentano sorprendenti affinità maturate nelle comuni radici bibliche.
Il cardinale Gualtiero Bassetti, a cui papa Francesco ha chiesto i commenti per la Via crucis del 2016 al Colosseo, nella presentazione al libro ci illumina sulla modernità di La Pira i cui contenuti derivano «dalla sua anima mistica».
di Gualtiero Bassetti
di Arturo Paoli
di Maurizio Renzini
di Sergio Valzania